martedì 31 marzo 2009

"Fix you"... means for?

Mi rendo conto di avervi già tediato qualche post fa con i Coldplay.
Ma ultimamente, non so che mi prende, ste 2 canzoni mi frullano nelle orecchie in continuazione.
Stavolta, però, ho bisogno di voi.


When you try your best but you don't succeed
When you get what you want but not what you need
When you feel so tired but you can't sleep
Stuck in reverse
And the tears come streaming down your face
When you lose something you can't replace
When you love someone but it goes to waste.. could it be worse?
Lights will guide you home
And ignite your bones
And I will try to fix you
High up above or down below
When you're too in love to let it go
But If you never try you'll never know
Just what your worth
Lights will guide you home
And ignite your bones
And I will try to fix you
Tears streaming down your face
When you lose something you cannot replace
Tears streaming down your face and I
promise you I will learn from my mistakes
Tears stream down your face and I
Lights will guide you home
And ignite your bones
And I will try to fix you


Chi mi traduce "I will try to fix you"?
O, meglio, chi mi spiega come si può "fissare qualcuno"?
Intendo dire.. "fissare come"?


Guardare insistentemente (e se sì, i vostri occhi dritti nei suoi o di nascosto, magari da lontano?), immobilizzare (perchè?), stabilizzare (sì, ma come?), fermare (okay, ma dove?), imprimere nella memoria, stringere (sì, ma quanto?), avvolgere in una coperta o in un abbraccio, bloccare (d'accordo, ma per quanto?)..


E come decidete, voi, chi "fissare"? Chi "fissate" voi? Solo persone che conoscete bene, che vi regalano quotidianamente emozioni e sensazioni, o anche solo sorrisi o momenti condivisi?


Non vi capita mai di "fissare" qualcuno di cui non sapete nulla o quasi?

venerdì 27 marzo 2009

Io sono contenta di essere rappresentata dalla Santanchè.. e voi?


Ieri sera ad Anno Zero si parlava del famigerato quanto tormentato decreto legge sul piano-casa.

Un giornalista che, a mio parere, c'ha 2 palle GROSSE COSI' e che di nome fa Ferruccio Sansa, ha fatto un'osservazione intelligente e perspicace, facendo notare che ciò che può dare una spintarella all'economia non è soltanto la costruzione di nuove case (che poi magari rimangono sfitte) o l'ingrandimento del 20% di abitazioni già esistenti (che uno magari per farsi la verandina chiama 2 muratori e li paga in nero). Anche e soprattutto la ristrutturazione di edifici fatiscenti e crollanti - e in Italia ce ne sono parecchi - risulta utile a questo scopo, come Sansa ha dimostrato con tutta una serie di dati alla mano.

La Santanchè, ospite anche lei in studio, non sembrava approvare le parole del povero Sansa. Questo almeno mi è sembrato di intuire nei rari momenti in cui tentava di articolare qualche frase di senso compiuto. Del resto, infatti, era tutto un sventolare di qua e di là la sua chioma da puledra selvaggia, accavallare e ri-accavallare le gambe per inclinarsi in modo da offrire alle telecamere il suo profilo migliore (ma, mi domando, ce n'è uno?), ammiccare a Vendola e ripetere più volte "dai Nichi, io e te ci conosciamo bene...." 0_o

Ma quello che penso io è: la Santanchè contraria alle ristrutturazioni.

Il colmo.

Lei è la personificazione vivente di un edificio fatiscente e crollante ristrutturato a suon di botulino.

Che strani personaggi i politici italiani...

mercoledì 18 marzo 2009

Accarezzata da una voce così.

Cullata. Accarezzata. Coccolata.

Da una voce così.

Qualcuno fermi le lancette dell'orologio.

E non svegliatemi più.

lunedì 16 marzo 2009

Qualcuno chiami la neuro!

Sinceramente...

voi quanto scommettereste sulla possibilità che una matta del genere


riesca a pubblicare un, seppur stringato, articoletto su una, seppur locale, rivista dal titolo "Università Aperta"?

Io, detto tra noi, nemmeno mezzo centesimo.

Che c'è per davvero il rischio che poi questa Università, da Aperta, diventi Chiusa.

E invece...

A quanto pare...

A maggio...

Questo striminzito articoletto trattante l'argomento di tesi della suddetta matta apparirà proprio su cotale rivista...

Che tempi, io dico...

Che tempi!

sabato 14 marzo 2009

Oggi mi sento Yellow.



Una volta, una persona mi prese per mano e mi portò in cima al Monte Castellaccio, una modesta collinetta situata al centro del mio parco preferito. Era una sera di primavera. Forse d'autunno, non ricordo bene. Non ci fu bisogno di tante parole e, una volta in cima, mi mise gli auricolari del lettore mp3 nelle orecchie e spinse il tasto "play". Sorrisi e ci guardammo. Note e parole di "Sally" fra noi.


Ora, io so benissimo che certe cose non tornano nè tantomeno le si può richiedere espressamente. Certe cose ti vengono spontanee o non ti vengono per niente. D'altronde tanta acqua è passata sotto i ponti, io sono cambiata. Forse sono la stessa, non ricordo bene. Quella persona è uscita dalla mia vita, altre ne sono entrate. Ma io vorrei ritornare lassù oggi e vorrei che dagli auricolari uscisse Yellow. Vorrei ritornare lassù con qualcuno che abbia bisogno e voglia di Yellow almeno tanto quanto me. Qualcuno che capisca, senza bisogno di parlare. Qualcuno che sappia di cosa sto parlando.


Vorrei vedere Yellow tutt'intorno, perchè Yellow è primavera, Yellow è il colore dell'abito da sposa di mia madre, Yellow era il mio colore preferito da piccina, Yellow è come mi sentivo quando Marzo avanzava e a Imola stava per arrivare il Gran Premio, Yellow è un girasole gigante che vorrei qualcuno mi infilasse tra i capelli, Yellow è come vorrei che il mio nipotino dipingesse il mondo nei suoi primi disegni, Yellow è il mio cuore oggi: un po' più grande, pieno, trepidante, malinconico e nostalgico.


Si può avere nostalgia di qualcosa che non si ha ancora avuto?

martedì 3 marzo 2009

Un nuovo girone infernale: avari e golosi together.


"La pasta al ragù dicono fosse ben condita e cotta al punto giusto. E pagarla 1,50 euro anziché 1,80 l'ha resa ancora più buona. Carne tenerissima e speziata come si deve per il roast beef servito per secondo: 2 euro e non più 2,50. E che dire del caffè? Precipitato a 42 centesimi anziché i 50 pagati fino a venerdì scorso (e che nel famoso bar accanto a Palazzo Madama vola a 1 euro per i comuni mortali). Da oggi, quando come ogni martedì "torneranno al lavoro" dal lungo weekend, i 315 senatori si imbatteranno nella novità che di questi tempi vale doppio: sconto del 20% per tutti i prodotti serviti in buvette."

I nostri onorevoli senatori pagano all'incirca 4 euro, centesimo più centesimo meno, per un pasto completo: primo, secondo, contorno, bibita e caffè.

Io tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, devo accontentarmi di un pranzo al cardiopalma al bar. Solitamente mangio un panino o, in alternativa, un'insalata mista con mezza scatoletta scarsa di tonno e qualche pezzetto di mozzarella. Per risparmiare, mi porto una bottiglietta d'acqua e un frutto da casa. Mi porterei volentieri anche i chicchi di caffè e la macinacaffè, se non fosse che proprio non ho tempo per prepararmi da sola la deliziosa e aromatica miscela.

Il conto? 5 euro e 50 centesimi.


Sapete cosa vi dico, cari senatori? Che il vostro pranzo completo vi vada di traverso!

domenica 1 marzo 2009

E comunque sia...altro cielo c'è.

"E' nel momento in cui dubiti di volare

che perdi per sempre la facoltà di farlo"

Jim Morrison