martedì 27 maggio 2008

C'è chi...



C'è chi dà un'interpretazione "positiva" al testo di questa canzone. "Io non so se è proprio amore".. "so che sei la più brava a non andarsene via" .. "l'amore che posso" sarebbero le frasi che avvallano questa tesi. Lui ha le idee un po' confuse, come spesso succede all'inizio di un rapporto, sente di avere qualcosa da dare in termini di sentimento e di emozione; ha capito fin da subito che lei è una di quelle che lasciano il segno, che passano ma che restano per sempre, in un modo o nell'altro.
Io no. Io non penso sia questo il senso delle parole.. o meglio, io lo interpreto diversamente. Penso che lui vorrebbe poter credere che
il tempo sistemi le cose, che col tempo nasca ciò che non è ancora nato, che col passare dei giorni e dei mesi lei diventi quel qualcosa in più. Ma si rende anche conto che lei profuma di sesso e che quell'odore è più forte di tutto il resto. Se profumasse anche di amore, appena finito ognuno non si riprenderebbe le sue cose, anima in primis. Sarà che io ne so qualcosa, di questo consumare tutto e subito per poi tornare ad essere esattamente come prima, se non addirittura più vuoti. Sarà che so cosa vuol dire sentirsi roba di qualcun'altro e sperare magari di essere almeno roba di un certo valore. Sarà che tempo fa, ogni volta in cui sentivo questa canzone, non potevo fare a meno di immedesimarmi con questa lei. E poi, chiedermi come cazzo potevo fare per cancellare quell'odore, per fargli vedere che c'era anche altro, che potevamo perlomeno provarci, a costruire qualcosa. Come tutte le esperienze della vita, belle o brutte che siano, anche quella mi ha insegnato una lezione: che non era solo lui, quello che non riusciva a guardare oltre. Ero io la prima a considerarmi "roba", a volermi troppo poco bene per alzare il prezzo d'acquisto. Come potevo profumare diversamente, se io per prima non sentivo altro che odore di superficialità, rassegnazione e disillusione? Come potevo pretendere che dopo esserci mischiati la pelle e le ossa, lui non mi voltasse le spalle e si mettesse a dormire? Come potevo sperare che per lui fare un centinaio di chilometri non significasse solo "andare a fare sesso"?
No, non mi sono sbagliata. Lo so che il Liga dice "..e ci siamo mischiati la pelle, le anime e le ossa". Non ho dimenticato "le anime" per la strada. Solo credo che, in quelle occasioni, la mia anima non si sia proprio mescolata ad un bel niente. Sul momento non me ne sono resa conto e per un certo periodo di tempo ci sono stata male, all'idea di essermi data tutta ad un estraneo. Ma ora che conosco il vero significato del "darsi tutta", posso dire con certezza di non aver immerso completamente la mia anima in quel cocktail micidiale. L'ho preservata per altri cocktails, decisamente molto più gustosi.

1 commento:

JAENADA ha detto...

Welcome to the real world.Inizierò con una riflessione sociologica:il mondo dei blog mi ha ridato speranza,vi ho trovato giovani donne con una profondità,una intelligenza e una sensibilità che credevo perdute.Leggere i tuoi post è stato piacevole ed interessante,tornerò....