martedì 27 gennaio 2009

L'angelo della morte.

Josef Mengele nacque il 16 marzo 1911 a Günzburg primo figlio di Karl Mengele e Walburga Hupfauer. La famiglia aveva una solida tradizione cattolica ed un orientamento politico nazionalista. Il giovane Josef già nel 1927 aderì alla Lega Pangermanica della Gioventù e nel 1931 alle formazioni giovanili dello "Stalhelm" l'organizzazione revanscista tedesca. Dal 1930 aveva deciso di studiare medicina ed aveva iniziato gli studi a Monaco proseguendoli a Monaco e a Vienna. Si laureò nel 1935 con una strana tesi dal titolo "Ricerca morfologico-razziale sul settore anteriore della mandibola in quattro gruppi di razze".Il suo relatore, il professor Mollison, era un antropologo convinto della disparità tra le razze.


Il giovane medico si recò a Lipsia per compiere la sua pratica ospedaliera. Vi rimase quattro mesi. Il professor Mollison ottenne per lui un posto di ricercatore presso l'Università di Francoforte all'Istituto del Reich per la Biologia ereditaria e l'igiene della razza. Qui Josef Mengele conobbe il professor Ottmar von Verschuer, genetista e studioso della biologia dei gemelli. Con Verschuer Mengele conseguì il suo dottorato con una tesi intitolata "Ricerche sistematiche in ceppi familiari affetti da cheiloschisi o da fenditure mascellari o palatali". Il 1° gennaio 1939 Mengele chiese l'autorizzazione formale all'Ufficio Centrale per la razza e gli insediamenti umani per poter sposare Irene Schoenbein. La licenza venne concessa con una certa fatica. Mengele, che appartiene alle SS, non può dimostrare di appartenere ad una famiglia ariana sin dal 1750 e Irene ha qualche difficoltà mancandole i documenti razziali del nonno americano Harry Lyons Dummer. Alla fine l'Ufficio diede il suo benestare e la coppia poté celebrare le nozze. Il matrimonio fu interrotto il 1° settembre 1939 dallo scoppio della guerra. Mengele si presentò volontario e venne inviato dapprima ad un ispettorato sanitario delle Waffen-SS e poi all'Ufficio di Poznan (Posen) per la razza e gli insediamenti umani. Qui dal 1940 al gennaio 1942 il giovane Mengele si occupò di esaminare le "qualità razziali" dei coloni tedeschi che desideravano popolare le terre dell'Est strappate all'Unione Sovietica.

Mengele interroga una coppia di anziani per accertare le loro origini razziali.

Questo compito noioso di selezione terminò il 1° gennaio 1942: Mengele venne aggregato come medico militare alla 5a Divisione SS "Wiking" e spedito sul fronte orientale. L'esperienza di guerra durò pochi mesi: nell'estate del 1942 venne leggermente ferito, decorato con la Croce di Ferro di Prima Classe e promosso Hauptsturmführer delle SS, venne ritenuto inidoneo alla prima linea. Rimpatriato venne impiegato a Berlino all'Ufficio Centrale per la razza e gli insediamenti umani. Contemporaneamente il suo maestro Verschuer era arrivato a Berlino per dirigere il Dipartimento di Antropologia e Genetica del prestigioso "Kaiser Wilhelm Institut". I due si rincontrarono e il professor Verschuer propose al suo allievo di unirsi a lui per proseguire gli studi sulla biologia dei gemelli. Vi erano enormi possibilità di indagine date dal concentramento ad Auschwitz di centinaia di migliaia di soggetti subumani da studiare. Una occasione irripetibile per la scienza e per la carriera accademica di Mengele. Il 30 maggio 1943 Josef Mengele si presentava ad Auschwitz per prendervi servizio.

Ad Auschwitz Mengele per prima cosa si circondò di una équipe di medici prigionieri che lo aiutassero nel suo lavoro. Scovò nel campo circa 15 dottori provenienti da tutta Europa, infermieri professionali ed una disegnatrice con il compito di fare ritratti dei pazienti. Il primo obiettivo consisteva nello studio dei gemelli. Mengele eseguì ogni sorta di sperimentazione e di misurazione, tentò trasfusioni incrociate, cercò di cambiare il colore degli occhi delle sue vittime, studiò il "Noma" una malattia dovuta alla profonda denutrizione. Collezionò gemelli arrivando a studiare e a torturare sino alla morte 3.000 persone per lo più bambini e adolescenti. Aveva organizzato ad Auschwitz un vero e proprio centro studi, una parodia di un istituto scientifico tedesco: i medici prigionieri erano costretti ad ascoltare le sue conferenze. Il 1° settembre 1944 li intrattenne con una giornata di studio che intitolò "Esempi di analisi antropologica e di ereditarietà genetica effettuati nel campo di concentramento di Auschwitz".

Mengele ad Auschwitz.

Mengele inviava al suo maestro Verschuer gli occhi, gli organi interni, le ossa, il sangue dei gemelli affinché gli studi venissero approfonditi. Il 17 gennaio 1945 Mengele abbandonò Auschwitz portandosi dietro il materiale raccolto. Si presentò al campo di concentramento di Gross-Rosen dove per un breve periodo aiutò negli esperimenti batteriologici compiuti su prigionieri russi. Anche da Gross-Rosen fuggì prima che vi arrivassero i russi.

Il 2 maggio 1945 quando la Germania capitolava Mengele - che si era tolto la divisa delle SS - si aggregò ad un ospedale da campo in fuga dai russi. Qui Mengele ebbe una relazione con un'infermiera alla quale affidò i suoi documenti di Auschwitz affinché li facesse arrivare a Günzburg. Pochi giorni dopo l'intero ospedale veniva catturato dagli americani presso Weiden. Mengele venne registrato con il suo vero nome ma nessuno si curò di lui: solo verso la fine del 1945 venne spiccato il primo ordine di ricerca per crimini di guerra. Mengele assunse una nuova identità con documenti falsificati: il 30 ottobre 1945 con il nome di Fritz Hollmann abbandonava il campo di prigionia. Trovò lavoro come bracciante in una fattoria di Mangalding vicino Rosenheim in Baviera. Qui rimase tre anni e nell'ottobre 1948 chiese alla famiglia che l'aiutasse ad espatriare in Sud America.

Mengele probabilmente nel 1956.

La caccia a Mengele iniziò soltanto nel 1959, fu un ex internato di Auschwitz, il dottor Hermann Langbein che diede inizio alle ricerche. Il 5 giugno 1959 la magistratura tedesca si decise ad emettere un mandato di cattura contro Mengele. Le tracce che Mengele aveva lasciato erano divenute numerose: nel 1958 aveva subito un arresto poiché era risultato coinvolto in un giro di aborti clandestini. Nel maggio 1959 da Buenos Aires Mengele si spostò in Paraguay ottenendone la cittadinanza il 27 novembre 1959. Soltanto nel 1961, quando i servizi segreti israeliani rapirono Eichmann che aveva trovato rifugio in Argentina, il nome di Mengele tornò alla ribalta.

Mengele si spostò di nuovo, questa volta in Brasile rifugiandosi presso una coppia di esuli tedeschi in una fattoria a 200 chilometri da Sao Paulo. Aveva assunto una nuova identità: Peter Horbichler. Poi le sue tracce scomparvero nuovamente. Soltanto nel 1974 Mengele "riemerse", si faceva chiamare ora Wolfgang Gerhard. Si era trasferito a Sao Paulo in un quartiere modesto, al numero 5555 di via Alvarenga. Manteneva contatti con una coppia tedesca: i Bossert e, all'apparenza, viveva in ristrettezze economiche.

Mengele con il figlio Rolf.

Nel 1977 il figlio Rolf volò in Brasile per incontrare il padre. Pur non condividendo gli ideali nazisti del padre Rolf si guardò bene dal denunciarlo alle Autorità. Due anni dopo, il 7 febbraio 1979, durante una gita insieme ai Bossert Mengele venne colto da infarto e morì. I Bossert fecero seppellire Mengele sotto l'ultimo falso nome di Wolfgang Gerhard. Il segreto della morte di Mengele venne mantenuto dalla famiglia per sei anni. Soltanto nel 1985 il fedele procuratore dei Mengele Sedlmeier si confidò con una persona che riferì alla polizia ciò che aveva saputo. Il 6 giugno 1985 la salma di Mengele venne riesumata. Una commissione di esperti, anche attraverso i test del DNA, stabilì che i resti trovati erano effettivamente quelli di Josef Mengele. La caccia era terminata, Mengele non poté essere giudicato da un tribunale per i suoi crimini spaventosi.

10 commenti:

Luciano ha detto...

La cultura anche su questa materia non fa mai male.
Brava. Un bacio.
Io sono su Facebook e Tu?

Baol ha detto...

Era un mostro, un mostro vero...

Ma hai notato l'impressionante somiglianza della prima foto?

Un bacio :*

Spippy ha detto...

LUCIANO:

Anch'io, purtroppo, sono su Faccialibro. Quel network sta diventando una droga, ma intendo disintossicarmi buttandomi a capofitto nel blog :)

BAOL:

L'ho notata caro Baol, l'ho notata eccome. Lo psiconano è dappertutto, porca miseriaccia..
Un bacio anche a te.

Antonia Storace ha detto...

E' lo squarcio di non-vita più brutto della storia del Mondo.

Un sorriso.Antonia.

JAENADA ha detto...

Sto cercando su internet foto giovanili di Confalonieri,Letta e Dell'Utri.Se somigliano a Himmler,Bormann e Kesserling potremmo avere tra le mani la spiegazione di tutto.Occhio,stiamo maneggiando materiale esplosivo.

fratello vento ha detto...

non conoscevo questa persona...mamma mia ke tipo!!!

fratello vento ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

L'orrore di cui quest'uomo si è reso responsabile è agghiacciante. Un orrore, tra l'altro, perpetrato a sangue freddo ed "in nome" della scienza. E naturalmente, anche in nome di un assurdo e bestiale mito di superiorità razziale.
Così, quando vedo come il razzismo sia ancora molto diffuso e giovani si "adornino" di simboli nazifascisti, devo purtroppo concordare con Brecht quando diceva che il "grembo" da cui è nato il mostro (Hitler o comunque il nazismo) è ancora fecondo...
Mi conforta però vedere che una ragazza immagino molto giovane come te tiene desta la memoria. Brava.

Ross ha detto...

Son due giorni che vengo qua, che leggo e che cerco disperatamente la forza per dire qualcosa.
Non ci riesco.

Lillo ha detto...

Questa storia è l'ennesima conferma che sto caxxo di mondo, in realtà, è l'inferno di un altro.

Qui i cattivi muoiono di vecchiaia.

Un bacio, Spi.

P.S.: ci sei il 21?